IL BERGAMOTTO

Il Bergamotto (nome scientifico Citrus x bergamia Risso et Poiteau) è un agrume prodotto per oltre il 90% in Italia, in particolare in Calabria, in una ristretta fascia della costa ionica compresa tra Villa San Giovanni e Gioiosa Ionica. Evidentemente il microclima e le caratteristiche geomorfologiche di questo piccolo territorio sono particolarmente adatti alla sua coltivazione, tanto che tentativi di coltivarlo altrove hanno avuto poco successo. Piccole produzioni sono presenti in Africa (Costa d'Avorio, che oggi è il secondo maggior produttore mondiale), in California e altrove. Non si conosce con certezza l'etimologia del nome bergamotto: forse da Berga, antico nome di Barcellona, oppure da Beg-armudu, che in turco significa "principessa delle pere", per somiglianza con la pera bergamotta. Secondo una leggenda il bergamotto sarebbe stato portato in Spagna da Cristoforo Colombo, che l'avrebbe  trovato nelle isole Canarie. Storicamente la prima piantagione di bergamotto fu impiantata a Reggio Calabria nel 1750. Oggi la superficie complessiva coltivata a bergamotto in provincia di Reggio Calabria è di circa 1500 ettari, con una resa media annuale di circa 200 mila kg di frutti. Sono necessari 200 kg di frutti di bergamotto per produrre un kg di olio essenziale. Esistono tre cultivar di bergamotto: sono le varietà Femminello, Castagnaro e Fantastico; quest'ultima è la migliore per produttività e costanza di fruttificazione.
Si ritiene che il bergamotto derivi da una mutazione spontanea  o un innesto casuale dell'arancio amaro (che a sua volta è un antico ibrido tra pomelo e mandarino). Se si pianta il seme del bergamotto, nasce una piantina di arancio amaro, che poi deve essere innestata per poter produrre il bergamotto.
La caratteristica principale del bergamotto, che l'ha reso noto in tutto il mondo, è il suo olio essenziale, ottenuto  prima dalla spremitura manuale delle bucce e, dal 1844, dalla spremitura meccanizzata effettuata con una "macchina pelatrice", che ne ha migliorato notevolmente la purezza e la quantità ottenuta. Nel 1999 l'olio essenziale di bergamotto ha ottenuto il riconoscimento della D.O.P.
La sua fama ebbe inizio a cavallo del 1700, a Colonia, quando un profumiere di origine veronese lo utilizzò per creare l'aqua admirabilis, la prima "eau de cologne" (= acqua di colonia). In breve tempo l'essenza di bergamotto venne utilizzata nella composizione dei più noti profumi (per esempio nel famoso Chanel N.5), creme e saponi. Un uso più modesto, ma comunque di rilievo, lo ha avuto nell'industria alimentare. È diffuso l'uso come aromatizzante in pasticceria, sotto forma di canditi, nei liquori, anche in cucina. Sono famose le caramelle al bergamotto, i "bonbons à le bergamotte". Già dalla fine dell'800 è un componente importante del tè Earl Grey, creato in India da un lord inglese. Meno fortuna hanno avuto il frutto come tale e il succo di bergamotto, a causa del sapore amaro e aspro.
A partire dagli anni 50 del secolo scorso, con l'introduzione di principi sintetizzati dall'industria chimica a un costo nettamente inferiore, la fortuna del bergamotto ha avuto un forte ribasso, anche a causa dei problemi di allergia provocati dall'olio essenziale soprattutto a livello cutaneo.
Più recentemente c'è stata una ripresa dell'attenzione verso il bergamotto soprattutto per l'uso medico, con la scoperta che alcuni principi contenuti nell'olio essenziale (che sono circa 350, un numero molto elevato), hanno una notevole efficacia (paragonabili alle statine) nel ridurre i livelli di colesterolo totale, colesterolo LDL e trigliceridi, aumentando contemporaneamente il colesterolo HDL, senza gli effetti collaterali delle statine. Oggi si consiglia un utilizzo congiunto di farmaci e di integratori derivati dal bergamotto (ma anche il succo e il frutto intero), che consente una riduzione della quantità di statine, riservando l'utilizzo del solo bergamotto alle persone intolleranti ai farmaci. La ricerca in questo campo è comunque molto promettente.